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L’assemblea del 21 febbraio a Nepi alle 17:00 sulla “discarica nucleare” di 95 mila metri cubi di scorie radioattive è un’occasione importante per informare i cittadini e per confrontarsi sulle gravissime conseguenze che questa scelta avrebbe per il nostro territorio e per le nostre comunità.
In questi ultimi tre anni il Biodistretto e i 13 comuni che ne fanno parte, hanno presentato “osservazioni” e critiche al progetto della Sogin che sin dal primo momento aveva individuato ben 22 siti possibili per il deposito di scorie radioattive nella Tuscia.
Dopo un confronto con la Sogin che sarebbe legittimo definire farsa, i siti possibili sono passati da 22 a 21 e i comuni formalmente coinvolti nella Valutazione ambientale strategica (VAS) di questa parte della Tuscia sono ben cinque, ma nella sostanza chilometro più, chilometro meno tutti i comuni del Biodistretto sono coinvolti.
Insieme ad accademici, ricercatori, esperti abbiamo dimostrato la incompatibilità “oggettiva” fra la Tuscia nel suo insieme e il progetto della discarica nucleare. Abbiamo ricordato ai nostri interlocutori la contraddizione irriducibile fra il nostro sistema sociale, la nostra organizzazione produttiva e la presenza di un deposito di scorie radioattive.
Ragioni che con noi hanno sostenuto tutte le istituzioni, tutti i sindaci, tutti i nostri rappresentanti alla regione Lazio e le stesse autorità religiose. Ragioni che si sono scontrate con un vero e proprio muro di gomma, con interlocutori che sin qui hanno fatto come due delle tre scimmiette: non hanno sentito e non hanno visto.
Abbiamo tutti insieme sviluppato una forte iniziativa e la manifestazione del 25 febbraio a Corchiano dello scorso anno ne è una eloquente testimonianza. Ora siamo entrati in quella fase critica nella quale le ipotesi diventano scelte, e in questo ultimo giro di boa diventerà decisiva la consapevolezza, la partecipazione, la mobilitazione e la determinazione dei nostri cittadini. Ogni cittadino deve prendere nelle sue mani il destino, il futuro della nostra comunità e del nostro territorio.
Fondazione Bio-distretto della Via Amerina e delle Forre ETS